EGITTO: LE ELEZIONI

Le elezioni furono una vera e propria farsa, un evento di facciata che servì per calmare i dimostranti durante gli scontri violenti che ci furono nel 2011.

“Dieci mesi dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak, circa 45 milioni di egiziani sono chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento. Una consultazione che vede come grandi favoriti i Fratelli musulmani. Il complesso sistema elettorale prevede una suddivisione del Paese in tre regioni che votano una dopo l’altra. I 508 nuovi deputati dovranno nominare una commissione incaricata di redigere una nuova Costituzione, una tappa decisiva nella delicata transizione dell’Egitto verso la democrazia promessa dopo la rivolta popolare. L’esercito, che ha assunto la guida del Paese dopo l’uscita di scena di Mubarak, si è impegnato a restituire il potere ai civili dopo le elezioni presidenziali. I Fratelli musulmani, la forza politica più strutturata, a lungo tempo considerata illegale, hanno formato il partito Libertà e giustizia e contano di uscire dalle urne vincitori. A fronteggiarli ci sono decine di partiti salafiti (fondamentalisti musulmani), liberali o di sinistra, la maggior parte di recente formazione e mal organizzati. Numerosi politici dell’ex partito di Mubarak, oggi interdetto, si sono candidati come indipendenti o sotto nuove bandiere.” dall’articolo de la Repubblica del 28/11/2011 “Al via le prime elezioni del dopo Mubarak. […]”.