Questo lavoro fa parte di un progetto più ampio prodotto e pubblicato dall’agenzia fotogiornalistica Contrasto: “Eurogeneration”. Il libro raccoglie le storie visive e testuali di diversi autori, giovani fotografi e scrittori europei che raccontano i diversi modi di vivere dei loro coetanei in un’Europa che allarga e consolida i propri confini e unisce nazioni, popoli, culture.
Il reportage di Mario Spada ritrae la Bruxelles dei primi anni duemila attraverso una serie di scatti rubati durante scene di vita quotidiana nel centro e nella periferia della città. La sequenza sembra mettere in luce le ombre di una generazione che non ha conosciuto le tragedie della guerra o le gioie e le speranze del boom economico, non ha vissuto le grandi depressioni economiche o le intense battaglie ideologiche del passato ma che affronta ogni giorno le complesse e profonde contraddizioni della cosiddetta società del benessere. Ed è così che le battaglie scomposte dei sans papiers si mescolano con i rigidi sguardi degli allievi della Accademia militare reale, l’atmosfera inquietante e violenta dei concerti di musica ultranazionalista si scontra con la desolazione e la miseria in cui sono costretti a vivere gli esuli iraniani in un centro di accoglienza e alle eleganti e formali feste private organizzate da studenti di estrema destra si contrappone la semplicità di una ordinaria serata in discoteca.