Nero Scampia non è un colore. È la cupa tinta di una realtà che trasuda dolore e disperazione. Le immagini di Mario Spada fissano sulla pellicola l’eco straziante degli abitanti del quartiere. Un documentario visivo che racconta in un denso bianco e nero, i laceranti e soffocati urli di esistenze che invocano dignità e bellezza. Figure di un’umanità dolente che emergono da buie e profonde tenebre sotto un cielo assolato. Le 25 stampe in mostra evocano i tratti tormentati delle acqueforti de Los desastres de la guerra – di Francisco Goya. Un reportage sociale ante-litteram in cui l’artista denuncia la violenza perpetrata durante la guerra in Spagna nel 1813. “Per questo eravate nati” – scrive Goya nel suo racconto sull’essenza malvagia della natura umana. Se il male è il protagonista de Los desastres de la guerra, rappresentanto con tratto nervoso e concitato nel descrivere orrifiche scene di corpi sadicamente mutilati, non è così nelle opere di Mario Spada. Il fotografo infatti crea immagini in cui una luce diffusa si dilata e stende su tutto e si poggia sulla crudezza e lo squallore degli scorci raccontati stemperandoli. Gli scatti militanti di Mario Spada inquadrano questa realtà inquietante e assurda senza giudizio né condanna, anche negli aspetti più grotteschi. Nelle pieghe di chiaroscuri non c’è spazio per cinismo o satira amara. Domina sempre un chiarore, un raggio, un riverbero che filtra attraverso grate, finestre, che oltrepassa nuvole e barriere per illuminare quasi come un augurio salvifico le esistenze che si consumano nella periferia di Scampia. Perché “se c’è un modo colpevole di abitare la città è accettare le condizioni della bestia feroce dandogli in pasto i nostri figli….” a questo Mario Spada si ribella. Oltre le oscure morti di corpi disarticolati senza vita, il fotografo mostra il bagliore di sguardi di persone che nutrono speranza, uomini, donne, bambini, eroinomani, spacciatori, poliziotti… fortemente attaccati all’idea di una vita migliore. Non c’è mai una resa alla banalità del male, ma un desiderio di riscatto. Gli urli i gemiti i pianti soffocati sono sussurri di speranza come se da putride escrescenze si possa esalare non tanfo di morte, ma candido aroma di pomelie. Questo raccontano gli scatti fotografici di Nero Scampia, frutto dell’amore sincero e appasionato di Mario Spada per la sua città, espresso in ritratti di solidarietà verso povertà, rabbia e indignazione verso la corruzione e tutto quello che è prepotenza. Immagini che si rivolgono al pubblico come un invito ad una presa di coscienza individuale e civile.